Aldo

Famà

 

il dinamismo della linea

 

 

           

La quarantottesima Rassegna Regionale d'Arte si è svolta a Torreano di Martignacco (UD) dal 20 novembre al 6 dicembre 2008. Tra le opere esposte, “Paesaggio Mediterraneo n. 1” del pittore triestino Aldo Famà.

La prefazione del curatore, Gianfranco Ellero:

Anche il 2008 è stato un anno di intensa attività espositiva e di studio, ricco dì eventi memorizzati nelle ultime pagine di questo catalogo, fra i quali spiccano la mostra “Amore e morte in Friuli 1511 “, l’antologica dedicata a Luciano Biban e la rinumerazione delle esposizioni. Le mostre sono per cosi dire inevitabili, per una struttura come la nostra, ma gli studi si rivelano indispensabili se vogliamo davvero conoscere la produzione artistica recente nella nostra regione, posto che molto si scrive dell’arte “antica” e poco — non ci si lasci ingannare dalla pro fluvie di cataloghi stornati ogni anno — sull’arte “contemporanea”.

Emblematica risulta, al riguardo, la mostra antologica dedicata a Luciano Biban. All’inizio di quest’anstiche no Egli era ancora un artista del quale si era quasi persa la memoria, oggi è un nome importante nella storia dell’arte regionale e della grafica pubblicitaria italiana. Ma tutto questo è emerso grazie agli studi compiuti dagli specialisti nell’archivio di famiglia, che custodivano anche una toccante rivelazione: fra i duemilacinquecento artisti che hanno partecipato alla vita del Centro dal 1961 a oggi, Biban è l’unico che, rinunciando agli ideogrammi cinesi già di moda anche in provincia negli anni Sessanta, abbia adoperato le lettere del/a nostra denominazione — Centro Friulano Arti Plastiche — per composizioni grafiche e pittoriche di grande effetto (e affetto). Soltanto un Uomo generoso, capace di grandi slanci emotivi, poteva fare della denominazione di un umile sodalizio provincia/e quasi uno slogan da ostentare in mostre allestite a Venezia e il a/tre sedi illustri, e anche per questo abbiamo ritenuto doveroso riservargli un posto d’onore al Multiseum fra gli artisti del nostro gruppo, al quale si onorava di appartenere.

L’origine della mostra “Amore e morte in Friuli 1511”, diventata itinerante non per nostra volontà ma per continue richieste da parte di enti pubblici e accolta nello “Strolic furlan” della Società Filologica Friulana come cadeau per i suoi novant’anni di vita, va ricercata in recenti studi storici, proposti dal Presidente a un gruppo di artisti del nostro Centro, che sono stati capaci di produrre un racconto — inizialmente in sette capitoli, dilatato a dodici sullo “Strolic” — di alta suggestione. Tutti ricordino, tuttavia, che il Centro vive anche per la produzione artistica, silenziosa o poco nota di tutti i suoi soci. È con questo spirito che saluto tutti, ringrazio gli espositori e auguro un felice 2009.

Gianfranco Ellero

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